Greta Thunberg a Torino per il Climate Social Camp: «Non c’è un pianeta B»- Corriere.it

2022-08-09 01:31:09 By : Ms. Angela Zhang

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Tutti in tenda per difendere la Terra. Alla Colletta i primi attivisti olandesi, spagnoli e scozzesi del movimento creato dalla ragazzina svedese

Sono state montate ieri le prime tende del Climate Social Camp. Anche se il convegno continentale dei Fridays for Future partirà ufficialmente quest’oggi (lunedì 25 luglio), domenica al parco della Colletta sono arrivati i primi attivisti e simpatizzanti del movimento giovanile di sensibilizzazione contro i cambiamenti climatici creato da Greta Thunberg . La ragazzina svedese ha promesso che ci sarà. Vorrebbe dormire in sacco a pelo come i suoi coetanei, ma a sua disposizione c’è anche un appartamento offerto da un attivista Fff per garantirle una sistemazione più sicura. Il suo ritorno in città è il momento più atteso di questi cinque giorni che porteranno a Torino quasi duemila giovani uniti dalla convinzione che non esista un «Planet B».

Sono arrivati dall’Olanda, dalla Scozia (sede dell’ultima Cop26), dalla Spagna. Da Nord a Sud dell’Europa , ma anche dalle altre regioni italiane: Veneto, Sicilia, Emilia Romagna. Alle spalle del cimitero Monumentale, sono in corso gli ultimi preparativi per organizzare al meglio il campeggio. In realtà, i Fridays for Future nostrani hanno prenotato anche due palestre scolastiche per accogliere gli attivisti che faranno rotta sotto la Mole. Al liceo Primo, secondo le previsioni, potranno stendere i loro materassini i partecipanti all’assemblea in programma al campus Einaudi, dove si svolgerà il cartellone principale di questo meeting europeo che la volta precedente si è tenuto a Losanna. Nell’edificio di Norman Foster simbolo di Unito i giovani del movimento per la giustizia climatica e ambientale dialogheranno in incontri «riservati».

Martedì 26 e mercoledì 27 luglio, per esempio, nell’aula magna si apriranno due dei tavoli di discussione più importanti dell’assemblea . Gli Fff europei si confronteranno con «Le lotte per il clima dell’Africa, del Sudamerica e dell’Asia» ascoltando le parole di Patience Nabukalu, attivista arrivata dall’ Uganda. E rifletteranno su come «fermare le multinazionali del fossile» in compagnia di Luisa Santi, rappresentante delle rivendicazioni ambientali dell’Amazzonia. Al Campus Einaudi il movimento di Greta proverà a confrontarsi con le istituzioni, il mondo delle università e dei media, le altre grandi realtà di lotta sociale, come i sindacati. Martedì alle 17,30, in occasione dell’appuntamento intitolato «2022 - 2030: otto anni per fermare la crisi climatica»; i Fridays For Future hanno invitato Antonello Provenzale, il direttore dell’Istituto di Geoscienze e Georisorse del Cnr, Guido Saracco e Stefano Geuna, i rettori dei due atenei torinesi, Carlo Petrini, il fondatore di Slow Food e Michele De Palma, il segretario della Fiom.

L’assembela europea degli Fff mira a riaccendere i riflettori sulle lotte ambientali anche in Italia , dopo che la pandemia, la crisi di governo e la guerra hanno relegato in un angolo la battaglia che negli anni scorsi ha portato migliaia di giovani in corteo in tutte le grandi città. «Una prova di maturità», spiegano gli attivisti che hanno ben presente anche qual è l’altra grande sfida di questi cinque giorni in città: costruire le fondamenta di una lotta che, partendo dalle proteste di Greta Thunberg, possa spingere al cambiamento anche in altri settori. Prima dell’incontro di venerdì sui media con i direttori delle testate giornalistiche più importanti del Paese, al Campus Einaudi martedì gli Fff hanno invitato a parlare anche Dario Salvetti, il rappresentante sindacale unitario Gkn, portavoce della battaglia contro la delocalizzazione della fabbrica di Campi Bisenzio. Per imbastire questa versione alternativa di «campo largo» gli attivisti hanno scelto i 18 mila metri quadrati di prato della Colletta. Dove i giovani europei troveranno un campeggio organizzato con i posacenere costruiti con le lattine per tenere pulita l’area. La mega tenda refettorio dove si potrà mangiare a prezzi (abbastanza) popolari, sia a pranzo che a cena, un menu vegetariano preparato da una grande azienda di ristorazione. E il corner per ricaricare smartphone e tablet.

Sotto l’insegna del Climate Social Camp si sono incontrati per la prima volta quindici realtà, movimenti, collettivi apparentemente molto distanti. Gli Fff si sono «alleati» con i militanti dei centri sociali, con gruppi «concorrenti» come Extinction Rebellion e Ecologia Politica. E hanno fatto sponda con Non Una Di Meno, Greenpeace, Acmos, Mediterranea. Il risultato è una lunga serie di dibattiti dai punti di vista diversi che (questa volta aperti a tutti) si svolgeranno alla Colletta.

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